sabato 29 novembre 2008

InOndAzione

Si nascOnda la gelmini, noi siamo in Onda, l'Onda è viva, non come l'immobile giocOnda. Onda su Onda così l'università inOnda la società che non può più restare fuori Onda. Sì a un'Onda fecOnda di contenuti, magari baraOnda ma pur sempre viva, e secOnda a nessuno; no a un'Onda che assecOnda il potere o gli si attorciglia tipo anacOnda. L'Onda abbOnda, come direbbe qualsiasi biOnda, e si diverte a creare una rotOnda di proteste e proposte. L'Onda non è un'immOnda accozzaglia nè vuol saperne di sprofOndare, ma è una profOnda riflessione su un sistema scolastico trattato come un meccanismo economico. E non c'è sOndaggio che tenga, questo governo non è in Onda, lo dice l'UniOnda.

Andrea

(continuate voi, se sapete fare di meglio)

giovedì 27 novembre 2008

[Siamo in ONDA!] 4 dicembre '08, Ed. 15

L'Assemblea permanente di Scienze della Formazione
presenta:



giovedì 4 Dicembre '08
Ed. 15, Viale delle Scienze

ore 15,30 : SEMINARIO
Analisi Sociologica, Psicologica, Economica e Politica del movimento studentesco attuale
[piano terra, aula B]

Interverranno:
prof. Fabio Lo Verde (Sociologia Generale)
prof. Francesco Di Maria (Dinamiche di gruppo)
prof. Adam Asmundo (Politica Economica)
prof. Salvatore Vaccaro (Filosofia Politica)

Modera: Elena Ciofalo, studentessa di Scienze della Formazione

Interverranno inoltre alcuni studenti di Scienze della Formazione

+ INAUGURAZIONE MOSTRA FOTOGRAFICA
il nostro cammino, le nostre immagini
[piano terra, corridoio]

+ ore 19: APERITIVO & DJ SET
autofinanziamento

[piano -1]


Sono invitati tutti gli studenti!

mercoledì 26 novembre 2008

La grande Onda 2

La verità è diventata opinabile, di ogni fatto, di ogni vicenda ci sono versioni spesso contrastanti. I dati diventano reliquie, oggetti di fede, o credi agli uni o agli altri; e sono soggetti ai vari pareri dei presunti esperti. Come insegna Larry Flynt "i pareri sono come i buchi del culo, ognuno ha il suo". Giocano con le parole, sembrano sedurti con esse e invece ti stanno facendo il lavaggio del cervello. Così il maestro unico diventa maestro prevalente, e ci si ritrova a discutere di aria fritta, perchè il maestro prevalente è prevalente rispetto all'esercito dei maestri di religione (26mila, esclusivamente di religione cattolica e stipendiati non dalla chiesa ma dallo stato, quindi dalle nostre tasse) e rispetto agli insegnanti di sostegno, previsti per legge. Ma non illudetevi e non fatevi illudere, i maestri passano da 3 ad 1, non si può interpretare questo dato in maniera differente. Si appropriano delle parole e gli danno il senso che vogliono, ad esempio extracomunitario è una parola che ha un'accezione totalmente negativa, fa paura più dell'uomo nero. E in effetti il più famoso, e il più potente, extracomunitario della terra è il presidente degli Usa: un uomo nero, tale Barack Obama. Extracomunitario: oltre, fuori la Comunità Europea. Ci pensate mai che un'extracomunitaria, bellissima, è Nicoxle Kidman? O, per non andare troppo lontano, i nostri cugini della Svizzera? Idem per il termine immigrato: denigriamo sempre e comunque qualunque immigrato, e cosa dovremmo dire delle migliaia di siciliani che emigrarono, e ancora emigrano, e diventano immigrati nelle terre che li ospitano? Se non cambiamo qualcosa, a partire dall'università per finire con l'universo, toccherà anche a noi emigrare. A meno di avere, e di cercarla, una raccomandazione in questa penosa Sicilia.
Chi si accontenta gode...a pigliarla in culo!

martedì 25 novembre 2008

La grande Onda

"Che culo", avrà pensato er Piotta leggendo la denominazione che il movimento universitario si è dato. Si ritrova con una solare cover, fatta qualche anno fa, che ben rende il clima torrido che si respira negli atenei italiani nonostante l'anticipo d'inverno. Se ci aggiungiamo l'intera discografia dei Beach Boys (prendete una canzone a caso e ci troverete la parola surf!) si comincia già a sudare. Inutile girarci attorno, questo governo l'ha combinata davvero grossa, con la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Adesso però che il vaso è rotto, non ci accontentiamo più di incollare i singoli cocci per mettere su lo stesso vecchio vaso malandato, ma ne vogliamo uno nuovo fatto da noi. Voi ci riducete i fondi? Noi non solo li rivogliamo indietro ma pretendiamo un'università migliore, perchè quella di prima mica ci piaceva. Ci siamo svegliati, o almeno alcuni di noi, ora vogliamo costringere tutti gli altri alla levataccia, il sole è ormai sorto. La 133, che meriterebbe la condanna penale per il manifesto tentativo di ammazzare l'università statale, è stata un getto d'acqua gelata sulle facce di noi studenti. Il gesto non ci è paiciuto e così ci stiamo scuotendo dal torpore, il movimento ha un effetto Onda che contagia sempre più persone, ed aumenta l'incazzatura. Come ho già scritto, l'Onda ha una difficoltà in più che la contraddistingue: deve pure battersi contro un ipnotismo mediatico che ha proliferato per decenni, principale artefice dei fuochi spenti del 68 e e del 77; contro un inganno sistematico e il palese sforzo di creare confusione-ignoranza-persuasione. Mi piace citare a tal proposito due cartelli esposti parecchio in questo mese: "Un popolo ignorante non lo teme nessuno" e "La cultura fa paura".

CONTINUA (prima o poi)

sabato 22 novembre 2008

Chi è Nora Precisa?


Nora Precisa, 35 anni, laureata con il massimo dei voti a Palermo, e con un dottorato di ricerca in statistica conseguito a Bologna . Adesso ha un assegno di ricerca a Palermo, presso il dipartimento di sociologia. Ha al suo attivo una monografia e diverse pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali, un figlio di 5 anni e parla due lingue.
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A un mese dalla mobilitazione generale per le scabrose manovre del Governo Italiano, c’è ancora poca chiarezza su quello che sta accadendo, e ancora meno su cosa ciò comporterà. I ricercatori precari, forse la categoria più colpita del sistema universitario italiano, si sono attivati, parallelamente agli studenti e per questo abbiamo raccolto la testimonianza di Nora Precisa, assegnista di ricerca, che partecipa attivamente al lavoro del coordinamento dei precari dell’ateneo di Palermo. E’ preoccupante che la linea guida del governo sia diretta verso una maggiore devitalizzazione del sistema universitario, più di quanto non sia già stato fatto negli anni precedenti. Di fatto l’Italia si trova all’ultimo posto, in un contesto europeo, come spesa pro capite per gli studenti. Importante sottolineare come il governo affermi di volere rispettare l’Agenda di Lisbona, che prevede che il 3% del PIL debba essere utilizzato per il finanziamento delle Università, quando allo stato attuale l’Italia ne impiega appena lo 0,8%, a cui va sottratto il taglio indiscriminato di circa 1500 milioni nell’arco di 5 anni. Inoltre l’obiettivo è il recupero della dispersione del 50% del numero degli iscritti , ma allo stesso tempo diminuire le strutture, il numero complessivo di dipartimenti nonché il numero di docenti. Circa il 90% del budget dell’ateneo palermitano viene impiegato per il pagamento degli stipendi del personale docente e amministrativo, considerando che esponenzialmente si aggiungono i relativi scatti stipendiali annuali, togliendo risorse alla ricerca. Va aggiunto che nella realtà palermitana dobbiamo includere il finanziamento di tutte le attività universitarie del Policlinico; altrimenti quella famosa percentuale sarebbe del 84%, che conferirebbe all’ateneo palermitano l’appellativo di “ateneo virtuoso”. Gran parte del corpo docente attuale è figlio di una legge degli anni ‘80 che ha consentito di strutturare nelle università, senza concorso, molti della nostra generazione di docenti, che è la ragione fondamentale del loro ingente numero. Oltre l’aspetto finanziario, subdolamente celato, questa manovra è una grossa minaccia alla formazione delle prossime generazioni, che sono il futuro dello sviluppo del paese. In un contesto globale, in cui siamo ormai inseriti, aumenta il gap formativo rispetto alla media del resto dei paesi.
Intento più o meno nascosto è quello di distruggere gli spazi del sapere critico, fonte di una consolidazione democratica, a favore di un’opinione pubblica manipolata. La ricerca non ha avuto neanche lo spazio necessario per svilupparsi, dato che i circa 30.000 ricercatori italiani vengono utilizzati anche per l’espletamento della normale didattica. L’ateneo palermitano è quindi particolarmente attaccato. L’ONDA si è costruttivamente scagliata contro questi provvedimenti, organizzandosi con la costituzione di vari tavoli tecnici e di coordinamento fra le varie facoltà, come struttura per lo studio di una ponderata contromanovra. “Credo che il Movimento a Palermo si sia dato una struttura profonda per un lavoro continuo che proietta i nostri obiettivi sul lungo termine”. Da parte dei professori non c’è stata una netta presa di posizione al riguardo, se non in qualche caso, demandando l’onere ad assegnisti e ricercatori. Questi ultimi si incontreranno a piazza Politeama giorno 30 Novembre allestendo uno stand informativo sulle azioni del Movimento. Un primo passo indietro mediatico rispetto a quanto vigente è il nuovo d.l.180, che tenta di infrangere l’ONDA, ma in realtà peggiora quanto stabilito dalla legge 133/08, inspessendo la differenziazione fra atenei di serie A e B. Critico per la democrazia che a suo tempo non sia stato concesso spazio ad un dibattito, richiesto più volte dai senati accademici; questo per sottolineare la cieca fermezza del governo nell’avanzare concretamente delle proposte sicuramente non finalizzate ad un miglioramento del sistema.

Riccardo Campolo
Claudio Carollo

venerdì 21 novembre 2008

A Roma c'era anche Palermo

Ciao ragazzi/e, visto che questo è un blog che serve per tenere compatto chi non è sempre presente, con chi, invece, è più attivo e partecipe alle manifestazioni e/o attività in genere, vi consiglio un video su youtube fatto da un ragazzo a Roma durante il corteo studentesco il 14 Novembre.
http://www.youtube.com/watch?v=BPyIABiD1VI
Era presente tutta Italia, da Trento e Trieste fino a Catania. Tutti lì per urlare al mondo il proprio dissenso ad una legge e ad un governo che ci prende in giro. Come sappiamo non vis sono stati scontri e si è svolto tutto in maniera pacifica.
Presto saranno aggiunte e saranno visibili a tutti le foto del corteo e delle successive assemblee che hanno discusso, nei giorni 15-16, il futuro del movimento.

Ultimo appunto: oltre al video consigliato trovere molti altri video sulla manifestazione che vi mostreranno i dettagli più inconsueti, il dietro le quinte di una generazione che sta costruendo il proprio futuro in un paese che sembra impedirglielo.

Ps: un manifesto molto esplicativo di un film che non vorremmo vedere:

La satira sa tira

La satira sa tira

Il 2008 è un anno di transizione o un anno di trans in azione? Pare che ci sia voglia di cambia(re)mento(re). Negli Usa un nero diventa presidente, poi toccherà al viola; e intanto Michael Jackson diventa momentaneamente incazzato nero. In Italia tutti guardano con ammirazione Obama, e lui chiede “che c'è, sono sporco?”, con Berlusconi che risponde “hai una macchia nera...dovunque!”. Da noi tiene banco, è proprio il caso di dirlo, il movimento studentesco. “Più che il 68 ci piace il 69” recita uno striscione che esplica i motivi della pro-testa. La Gelmini, il ministro alla Ricerca della dIstruzione dell'Università, viene ormai soprannominata acne, in quanto sfogo giovanile. E intanto i futuri disoccupati, preoccupati, si mettono ad occupare gli edifici pur di occupare il tempo. Ad ogni manifestazione c'è la solita guerra di cifre che si risolve con la morte di parecchi numeri, assassinati dalla questura. Se al corteo nazionale di Roma sfilano in 200mila, gli agenti ne conteranno 30mila, poi torneranno a casa per le repliche di Distratto di polizia. Insomma la parola d'ordine del governo è risparmio, se si risparmia sul numero dei partecipanti si risparmiano tempo ed energie per contarli tutti. Si taglia dovunque: si taglia il nastro per inaugurare l'ennesima (e l'effesima) minestra del cinema; si taglia la ministra che non sa ribattere ai giornalisti; si tagliano 80mila tra maestri e maestre; si taglia la corda; si taglia sull'università sin dalla denominazione, che adesso diventa univ. “L'univ d Pa cm fonda” è il messaggio ricevuto dal rettore, che ha risposto con uno scarno “o cappa” per adeguarsi allo slang giovanile. Da citare poi il best seller(io) “L'università truccata, anche se la preferisco acqua e sapone”, che denuncia le storture del mondo accademico, come i corsi di laurea con un solo studente, il quale si mette sempre in ultima fila. L'intento di questo esecutivo è prevedibile come un giallo in cui l'assassino non è il maggiordomo: avere una scuola pubblica privata di tutto. Per capirne e carpirne di più, ho parlato con un protagonista dell'Onda, provocandolo con la frase “voi studenti cercate il pretesto per qualsiasi protesta, e non suggerite proposte”. Ecco cosa mi ha confidato: “Io credo in quel che faccio. Mi reputo fortunato come quel tale investito da un'autoambulanza. Sogno di avere il tempo per sognare. Non mi svago più, al massimo vago su e giù. Ma mi fa piacere notare che attivo fa rima con vivo”. Forse i giovani cambieranno il mondo ma devono sbrigarsi, prima che il mondo cambi loro...in argento.
Andrea Turco

La parte creativa dell'Onda

Volevo solo segnalare questo link
http://www.temi.repubblica.it/xl-oldskullmusical/category/londa-che-ride/
dove troverete tutto quello che di originale e divertente è stato partorito dagli studenti sull'Onda, il movimento che mangierà il panettone!
Siamo creativi e non cretini
Siamo costruttivi e non distruttivi
Siamo giovani, non è più tempo di assaltare il cielo, adesso noi quel cielo lo squarteremo, e ne faremo uno più bello.

Qualcuno ha scritto: il nostro futuro non è 40 anni fa. E qualcun altro: Non tornare mai indietro neanche per prendere la rincorsa.
Sono le frasi che mi rimbalzano in testa ogni volta che mi alzo la mattina, quando vado in facoltà per provare a cambiare lo stato attuale delle cose. Vogliamo essere i padroni del nostro destino.

giovedì 20 novembre 2008

La Sapienza dell'Onda

A Roma si è svolta l'assemblea nazionale del movimento che promette di rivoluzionare l'università

Sapevo che sarebbe successo, era solo questione di tempo. Un coordinamento nazionale degli atenei in lotta, dapprima contro i tagli della Gelmini e adesso anche per un'università migliore, era inevitabile. L'ateneo più grande d'Europa, la Sapienza di Roma, si sobbarca perciò l'organizzazione rendendo possibile un progetto comune. Da Palermo partiamo in 200, tutti carichi e pronti a sborsare 35 euro per un biglietto A/R, dato che sia Trenitalia sia le istituzioni non ci sostengono e abbiamo dovuto provvedere in parte con feste di autofinanziamento. Il programma è fitto: corteo venerdì, assemblee plenarie sabato e domenica. Le 12 ore di viaggio scorrono veloci, la voglia di essere presenti a un momento fondamentale è tanta, e così inondiamo 2 vagoni di colori, risate, cori, canzoni. Appena giunti molliamo subito gli zaini e ci mettiamo in marcia. Le stupende via di Roma sono il miglior sfondo per un'invasione pacifica e gioiosa, più di 200mila per chi sa contare. E continuiamo ad essere imprevedibili, invece di sfociare a piazza Navona sfruttiamo le viuzze del centro storico e assediamo Montecitorio, gridando il nostro dissenso per un futuro negato e un presente scippato. Torniamo esausti in facoltà, dove si socializza e ci si confronta con le migliaia di altri studenti che hanno deciso di rimanere fino a domenica. I pisani addirittura si mettono a cucinare pasta per tutti, i fiorentini offrono da bere e i romani, che giocano in casa, portano musica e film. Si dorme ammassati nelle aule magne, qualcuno negli scalini, e la mattina ci si risveglia coi reumatismi, ma allo stesso tempo coi cornetti che qualche genio ha provveduto a portare. Velocemente si torna di fronte il rettorato, dove si tiene l'assemblea nazionale, ovviamente all'aperto visto il gran numero dei partecipanti. “Siamo l'Onda che non si cavalca, solo collettivamente possiamo esprimerci” diventa il principale riferimento dei primi interventi, che ribadiscono la volontà di potenziarsi e allargarsi ai precari. Si proclama una radicale revisione del mondo universitario, senza riforme studiate da pochi burocrati ma attraverso un'autoriforma, cioè non proposte da presentare al governo e mediate dalla politica ma qualcosa di immediatamente attuabile. Si formano dunque 3 workshop tematici, uno sul diritto allo studio e il welfare state, uno sulla didattica e uno sulla formazione e la ricerca. Qualche numero per far percepire lo sforzo profuso: più di 7 ore di dibattiti, centinaia di interventi, 5mila presenti. Molti i punti in comune, dalle forme di protesta dei vari atenei alla condanna del 3+2, riforma che ha portato a una frammentazione del sapere, rapido a dissolversi. Per questo si è proposto ad esempio l'abolizione dei crediti, fonte di mercificazione della conoscenza; l'autonomia del percorso di studi; accorpamento degli esami; corsi di laurea da affrontare in seminari, in modo partecipato e non più verticistico. Tutte le misure nel dettaglio sono state comunque raccolte in dei report riassuntivi, che trovate sul sito uniriot.org. Insomma l'Onda comincia a riempirsi di contenuti e, come recitava un enorme striscione, “chi aspetta la bassa marea sarà sommerso per prima”.

mercoledì 12 novembre 2008

Documento di Sintesi dell’assemblea di Scienze della Formazione Palermo

Gli studenti della Facoltà di Scienze della formazione, riuniti in assemblea permanente (Ed.15, piano terra, aula B) dal giorno 22 Ottobre 2008, in continuità col movimento sviluppatosi in opposizione ai disegni governativi (legge 133/2008, DL 137/2008, DL 155/2008 e proposta di legge “Aprea”) volti a smantellare l'istruzione pubblica ed il sistema nazionale di formazione universitaria, costituiscono un comitato di mobilitazione straordinaria e
SOSTENGONO
che l’approvazione del DL n. 112, divenuto, con la conversione, la Legge n. 133/08, ha segnato un solco nella storia dell’Università italiana. Si esprimono forti dubbi sulla rapidità dell’iter legislativo, di norma concessa per le disposizioni urgenti, adottata invece per una legge che, per quanto riguarda l’Università, mira a scardinarne il carattere pubblico e a stravolgerne il sistema.

• L’art. 16 fornisce la possibilità agli Atenei di trasformarsi in Fondazioni di diritto privato. L’atto prevede che la trasformazione e il trasferimento di immobili sarà esente da tasse. Sotto questo profilo questa “possibilità” è interpretabile come un semplice “invito”. Diventa però una “costrizione” con gli ingenti tagli previsti fino al 2013, che arrivano ad 1.441.500 €. Le Università diventeranno fondazioni in cui conteranno solo le scelte dei finanziatori e degli amministratori, sia nella didattica che nella ricerca, sotto la “vigilanza” del Ministro dell’Università e del Ministro delle Finanze.
L’ articolo 16 rischia di cancellare l’istituzione dell’Università Pubblica, l’insegnamento libero, la concezione dello studio come un diritto e trasformarlo in una concessione di un privato.

• L’art. 66 prevede la limitazione delle assunzioni del personale a tempo indeterminato al 20% dei pensionamenti (viene assunto un professore ogni 5 che ne vanno in pensione). A causa del rapporto docenti/studenti previsto dai "Requisiti necessari", i numeri chiusi verranno istituiti nella maggior parte dei nostri Corsi di Laurea. Il Diritto allo Studio, così come il rispetto dell’Articolo 33 della Costituzione Italiana, diventerà un semplice optional. La conseguenza più incombente per chi frequenta già un corso di laurea triennale sarà il numero chiuso per accedere alla specialistica. Per chi invece frequenta un corso di laurea specialistico e intende dedicarsi alla ricerca, la conseguenza è una strada sbarrata dai troppi ricercatori rimasti in condizioni lavorative precarie a causa del blocco delle assunzioni.

• L’art.66 prevede inoltre la riduzione del fondo di finanziamento per gli Atenei. Le università sempre nell’art. 66, le Università saranno costrette ad aumentare le tasse in maniera incontrollabile, ridurre i servizi agli studenti per chiudere il bilancio in pareggio, a trasformarsi in fondazioni private avendo bisogno di finanziatori esterni. Il tutto mira a rendere i finanziamenti pubblici solo una parvenza, non vincolati alla legislazione attuale; non più didattica e ricerca svincolate da logiche di mercato e di potere, non più qualità, non più diritti.
L’art. 66 porterà Atenei di serie A che riusciranno a percepire finanziamenti privati, e Atenei di serie B che invece dovranno accontentarsi di finanziamenti pubblici ogni anno più ridotti; didattica e ricerca vincolate alle scelte dei finanziatori e didattica e ricerca libera ma senza soldi per portarla avanti.

• In particolare, vista la presenza in facoltà del corso di laurea in Formazione Primaria e delle relative future figure professionali interessate dal decreto 137/2008, esprimono preoccupazione e totale opposizione a tali misure proposte, che comporterebbero: gravissime conseguenze sul piano dell’ accessibilità al mondo del lavoro, dequalificazione dell’insegnamento a partire dall’istituzione del maestro unico, un sistema disciplinare di valutazione del tutto discutibile e più in generale contrarietà allo sfondo di tale decreto in totale controtendenza con l’elaborazione e sperimentazione pedagogica dell’ultimo trentennio.

L’assemblea permanente della facoltà

PROMUOVE
Momenti di sensibilizzazione, mobilitazione e formazione, curando l’aspetto comunicativo attraverso un continuo contatto con i mass media, utilizzando forme di protesta creative e innovative, partecipando ai tavoli di coordinamento interfacoltà, all’assemblea d’ateneo e alle
commissioni politiche e tecniche di quest’ultima.


RICONOSCE
Il mandato che una facoltà come Scienze della Formazione assegna: la comunicazione, la formazione e la crescita di menti critiche e consapevoli in grado di compiere analisi approfondite sulla società. Questi i punti cardine e imprescindibili da cui ripartire per organizzare una coerente e costruttiva forma di protesta.

Per ottimizzare sforzi e soggetti si è istituito il seguente tavolo di coordinamento composto da:
- Rappresentanti degli studenti
- Referenti delle classi.
- Commissione Didattica Alternativa
- Commissione Comunicazione
- Commissione Organizzazione e Mobilitazione


Per poter perseguire gli obiettivi della protesta l’assemblea chiede e propone:

• l'apertura dei locali della facoltà sino alle ore 00.00, per poter usufruire dell’aula dall’assemblea (aula B piano terra) garantendo i lavori di questa e delle relative commissioni.
• la necessità della cooperazione con il corpo docente, dei dottorati e dei ricercatori al fine di arricchire i momenti d’incontro dell’assemblea e del lavoro delle sue commissioni.
• lo spostamento delle lezioni ordinarie in sedi cittadine e di pubblico incontro.
• la creazione di percorsi di discussione sulle conseguenze della legge 133 e su temi legati alla didattica di facoltà, inerenti al contesto attuale per poter stimolare l’acquisizione di una responsabilità civica rispetto a problematiche reali e concrete.
• La costituzione di cicli di seminari formativi su tematiche quali:
- Manipolazione dell’informazione e dei sondaggi d’opinione.
- Legge 137 la prospettiva della scuola italiana, considerazioni psico-pedagogiche e confronto con il modello europeo.
- Storia, sociologia e psicologia dei movimenti negli ultimi trent’anni nel panorama italiano.
• una presa di posizione chiara e ufficiale del corpo docente a vario titolo e dei ricercatori, sulla legge 133 e 137 e sullo stato d’agitazione dell’ateneo attraverso l’approvazione di un documento sottoscritto e reso noto.

lunedì 10 novembre 2008

68 -77- Pantera- No global: noi siamo diversi!

Il 2008 sarà contrassegnato come l’anno dell’Onda, il movimento di protesta nato contro la legge 133 della carissima ministra Gelmini in tutte le università italiane. Non è raro leggere nei quotidiani continui rimandi e difficili paragoni a movimenti passati come sono stati quelli del ’68, del ’77 e della Pantera nell’ 89. Tenendo conto del movimento No Global di fine anni ’90 che coinvolgeva in maniera più generale i ragazzi in Italia, dove anche molti universitari hanno trovato l’opportunità per manifestare il proprio disagio, si può, con dati alla mano, affermare che ogni 10 anni (o quasi) il mondo giovanile scoppia, come una programmata bomba ad orologeria. Partendo dall’assunto di base che teorizzare sulla vera o presunta somiglianza dei vari movimenti sia sbagliato perché ogni protesta è figlia del proprio tempo, vi diamo motivi per credere che l’Onda, così come viene definita dai giornali, sia unica e originale. L’anno di ribellione per antonomasia è il 1968, partito dall’università di Barkley e divenuto celebre nella vecchia Europa con gli studenti di Parigi. Il periodo post-bellico mostrava per la prima volta forme energiche di dissenso, fu la prima volta che si mise in discussione il mondo scolastico e l’intero sistema, si proclamavano patetici assalti al cielo e la partecipazione giovanile fu immensa. I risultati ottenuti, dall’attenzione per le minoranze a meccanismi meno alienanti nella gestione del sapere e del potere, furono incoraggianti; ma la rivoluzione agognata fallì. E nel ’77, l’anno del punk, la sommossa fu più anarchica e cattiva, adesso anche i figli dei fiori diventavano eredità pesanti da boicottare, ci si riempiva di spille da balie, si vedevano creste colorate, bastava conoscere 4 accordi e si metteva su un gruppo con il quale urlare la propria rabbia e il proprio nichilismo. Nel dicembre ’89 l’occupazione della facoltà di Lettere a Palermo, contro l’ennesima riforma (la Ruberti)che smantellava il sistema accademico, diede il via a una serie di occupazioni, seminari alternativi, creazione di biblioteche, ma il movimento non riuscì ad avere posizioni unitarie e concrete e resistette solo pochi mesi. Si respirò aria nuova grazie ai centri sociali, protagonisti anche del movimento no global che, ispirati dal libro No logo di Naomi Klein, si scagliavano periodicamente contro le riunioni del G8 e del Wto (chiamato dai punkreas W Terrorismo Organizzato!) e chiedevano a gran voce la fine della globalizzazione selvaggia e del capitalismo sfrenato, con la dovuta attenzione alle fasce deboli della popolazione.
2008: è arrivata l’Onda, anomalo movimento che ha avuto origine dalle manovre economiche sull’università varate dal duo Tremonti - Gelmini. Un’adunata che si dichiara apartitica e distante dalle proteste precedenti. Non è più tempo di kefia e borchie e no logo, adesso scendono in piazza tutti, dai baroni agli studenti, dai figli di papà agli irriducibili proletari. La politica qui non c’entra, il governo di centrodestra sulle “riforme” scolastiche attira le critiche di sinistroidi ed alleanze etiche, di attivisti e di passivi devoti alla dea tv. La 133 è la classica goccia che fa traboccare il vaso, ma quello che accomuna un movimento così eterogeneo è la volontà di non incollare con fatica i singoli cocci che si sono salvati, ma di avere un vaso nuovo, un’università e una ricerca finalmente degna di un paese civile.

venerdì 7 novembre 2008

Comunicazioni e informazioni varie

COMUNICAZIONI DI FACOLTA’

Cari colleghi e care colleghe,

sono terminate le elezioni in facoltà per il rinnovo dei consigli di corso di laurea dei diversi corsi di laurea.

Questa piccola parentesi conclusasi, non ha intaccato il lavoro dell’Onda, il movimento di protesta nato spontaneamente senza colori o appartenenze politiche, contro la riforma Gelmini-Tremonti che mina il sistema universitario.

Di fatto questo lavoro continua ancora e per questo vi aggiorniamo sul calendario delle attività promosse nella nostra facoltà:

-Lunedì 11 novembre è indetta alle ore 12:00 una riunione della Commissione Didattica, con il fine di stilare documenti secondo le proposte che verranno presentate relative alla legge 133 e legge 137.

A tal proposito il contatto aulapuntokom@gmail.com offrirà, a chiunque lo volesse, lo spazio per potere dire la propria al riguardo;

-Mercoledì 12 novembre alle ore 09:00 è stata indetta un’assemblea di Ateneo alle ore 09:00 nell’aula magna della facoltà di Ingegneria, per la quale è stata prevista la sospensione della didattica per la sola mattinata. INUTILE RICORDARVI DI ACCORERE NUMEROSI!!!;

-Giovedì 13 novembre è stata richiesta, e perciò si attende ancora risposta dagli organi competenti, un’assemblea di facoltà alle ore 09:00, di cui eventualmente indicheremo la sede;

Inoltre ricordiamo che giorno 14 novembre ci sarà il corteo nazionale a Roma, al quale parteciperà per i due giorni successivi anche una delegazione dell’ateneo di Palermo.

Per le eventuali adesioni da parte degli studenti vi chiediamo di contattare Costanza Chiavino al contatto mail cochirivino@hotmail.it entro domenica 9 novembre.

La partenza è prevista per giorno 13/11 nel pomeriggio. Altre precisazioni saranno disponibili a breve per chi fosse interessato.

MANTENIAMO SEMPRE ALTA L’ATTENZIONE PER QUESTO GENERE DI COMUNICAZIONI.

Per questo vi rimandiamo come sempre al blog della protesta http://no133palermo.blogspot.com nonché al sito generale della protesta a Palermo http://www.protestaunipa.info

lunedì 3 novembre 2008

Verbale assemblea d'ateneo 29/10/08

Nel ricordare la terza assemblea d'ateneo, che si terrà alle ore 09:30 di Martedì giorno 04 Novembre all'Aula Magna di Ingegneria, inseriamo il link del verbale della scorsa assemblea d'ateneo, tenutasi allo stesso luogo giorno 29 Ottobre.

http://www.protestaunipa.info/documenti

Nello stesso sito potrete conoscere la posizione dell'università di Palermo riguardo la protesta che riguarda sempre più università in Italia, consultare i vari documenti prodotti, osservare foto e video, e aggiornarvi sulle novità delle singole facoltà.

VERBALE DELL’ASSEMBLEA DI FACOLTA’ DI GIORNO 03/11/08

VERBALE DELL’ASSEMBLEA DI FACOLTA’ DI GIORNO 03/11/08

L’assemblea degli studenti della facoltà di Scienze della Formazione, riunita in data 03/11/08, considera necessaria, dopo l’approvazione della legge 137/08, la prosecuzione di ogni forma pacifica di protesta contro i recenti provvedimenti adottati dal Governo italiano e contro l’attuale sistema universitario.
Ribadisce la sovranità assoluta e indiscussa della propria assemblea per la deliberazione di ogni iniziativa nel rispetto delle diverse esigenze.
Pertanto PROPONE:
- l’interruzione della didattica in concomitanza con le forme di protesta cui la nostra assemblea aderisce, ovvero assemblee di facoltà e di ateneo, manifestazioni etc;
- la convocazione di una assemblea di facoltà aperta a tutte le componenti per l’individuazione di forme di lotta comuni;
- l’apertura dei locali della facoltà e la disponibilità delle strutture della stessa (come aula multimediale e sala lettura della biblioteca) oltre l’orario didattico e nel fine settimana per l’organizzazione di iniziative e momenti di riflessione ed elaborazione di proposte alternative al sistema universitario vigente.

Pertanto DELIBERA:
- la partecipazione all’assemblea di ateneo che si terrà alle 09:30 in data 04/11/08;
- l’adesione alla manifestazione cittadina di giorno 07/11/08 e all’assemblea indetta dagli atenei della toscana per giorno 08/11/08;
- la massima partecipazione in vista dello sciopero nazionale degli atenei in mobilitazione prevista per il 15 e il 16 novembre presso l’Università La Sapienza di Roma;
- la partecipazione all’assemblea cittadina indetta per giorno 08/11/08
- la discussione e diffusione del documento pubblicato su www.sbilanciamoci.org;
- l’invio di una delegazione al corteo dell’Accademia delle Belle Arti di giorno 08/11/08;
- un gruppo di studio complessivo sul sistema e sulla riforma universitaria per produrre documenti da sottoporre alle istituzioni competenti;
- la produzione di manifesti e volantini nelle sedi in concomitanza all’allestimento di sportelli informativi nelle sedi distaccate.

Inoltre ufficializziamo il blog, nato dall’assemblea di Scienze della Formazione, www.no133palermo.blogspot.com, nonché il forum degli studenti www.scienzeformazione.forumfree.net.
Ricordiamo ancora che per qualunque informazione, chiarimento o richiesta che sia, ci si può rivolgere all’indirizzo mail aulapuntokom@gmail.com.

Si ricorda infine la convocazione delle Commissioni Comunicazione e Didattica Alternativa per giorno 04/11/08 alle ore 17:00 nei locali dell’assemblea permanente (aula B piano terra).