venerdì 21 novembre 2008

A Roma c'era anche Palermo

Ciao ragazzi/e, visto che questo è un blog che serve per tenere compatto chi non è sempre presente, con chi, invece, è più attivo e partecipe alle manifestazioni e/o attività in genere, vi consiglio un video su youtube fatto da un ragazzo a Roma durante il corteo studentesco il 14 Novembre.
http://www.youtube.com/watch?v=BPyIABiD1VI
Era presente tutta Italia, da Trento e Trieste fino a Catania. Tutti lì per urlare al mondo il proprio dissenso ad una legge e ad un governo che ci prende in giro. Come sappiamo non vis sono stati scontri e si è svolto tutto in maniera pacifica.
Presto saranno aggiunte e saranno visibili a tutti le foto del corteo e delle successive assemblee che hanno discusso, nei giorni 15-16, il futuro del movimento.

Ultimo appunto: oltre al video consigliato trovere molti altri video sulla manifestazione che vi mostreranno i dettagli più inconsueti, il dietro le quinte di una generazione che sta costruendo il proprio futuro in un paese che sembra impedirglielo.

Ps: un manifesto molto esplicativo di un film che non vorremmo vedere:

La satira sa tira

La satira sa tira

Il 2008 è un anno di transizione o un anno di trans in azione? Pare che ci sia voglia di cambia(re)mento(re). Negli Usa un nero diventa presidente, poi toccherà al viola; e intanto Michael Jackson diventa momentaneamente incazzato nero. In Italia tutti guardano con ammirazione Obama, e lui chiede “che c'è, sono sporco?”, con Berlusconi che risponde “hai una macchia nera...dovunque!”. Da noi tiene banco, è proprio il caso di dirlo, il movimento studentesco. “Più che il 68 ci piace il 69” recita uno striscione che esplica i motivi della pro-testa. La Gelmini, il ministro alla Ricerca della dIstruzione dell'Università, viene ormai soprannominata acne, in quanto sfogo giovanile. E intanto i futuri disoccupati, preoccupati, si mettono ad occupare gli edifici pur di occupare il tempo. Ad ogni manifestazione c'è la solita guerra di cifre che si risolve con la morte di parecchi numeri, assassinati dalla questura. Se al corteo nazionale di Roma sfilano in 200mila, gli agenti ne conteranno 30mila, poi torneranno a casa per le repliche di Distratto di polizia. Insomma la parola d'ordine del governo è risparmio, se si risparmia sul numero dei partecipanti si risparmiano tempo ed energie per contarli tutti. Si taglia dovunque: si taglia il nastro per inaugurare l'ennesima (e l'effesima) minestra del cinema; si taglia la ministra che non sa ribattere ai giornalisti; si tagliano 80mila tra maestri e maestre; si taglia la corda; si taglia sull'università sin dalla denominazione, che adesso diventa univ. “L'univ d Pa cm fonda” è il messaggio ricevuto dal rettore, che ha risposto con uno scarno “o cappa” per adeguarsi allo slang giovanile. Da citare poi il best seller(io) “L'università truccata, anche se la preferisco acqua e sapone”, che denuncia le storture del mondo accademico, come i corsi di laurea con un solo studente, il quale si mette sempre in ultima fila. L'intento di questo esecutivo è prevedibile come un giallo in cui l'assassino non è il maggiordomo: avere una scuola pubblica privata di tutto. Per capirne e carpirne di più, ho parlato con un protagonista dell'Onda, provocandolo con la frase “voi studenti cercate il pretesto per qualsiasi protesta, e non suggerite proposte”. Ecco cosa mi ha confidato: “Io credo in quel che faccio. Mi reputo fortunato come quel tale investito da un'autoambulanza. Sogno di avere il tempo per sognare. Non mi svago più, al massimo vago su e giù. Ma mi fa piacere notare che attivo fa rima con vivo”. Forse i giovani cambieranno il mondo ma devono sbrigarsi, prima che il mondo cambi loro...in argento.
Andrea Turco

La parte creativa dell'Onda

Volevo solo segnalare questo link
http://www.temi.repubblica.it/xl-oldskullmusical/category/londa-che-ride/
dove troverete tutto quello che di originale e divertente è stato partorito dagli studenti sull'Onda, il movimento che mangierà il panettone!
Siamo creativi e non cretini
Siamo costruttivi e non distruttivi
Siamo giovani, non è più tempo di assaltare il cielo, adesso noi quel cielo lo squarteremo, e ne faremo uno più bello.

Qualcuno ha scritto: il nostro futuro non è 40 anni fa. E qualcun altro: Non tornare mai indietro neanche per prendere la rincorsa.
Sono le frasi che mi rimbalzano in testa ogni volta che mi alzo la mattina, quando vado in facoltà per provare a cambiare lo stato attuale delle cose. Vogliamo essere i padroni del nostro destino.